Uso strategico di Linkedin

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Uso strategico di Linkedin

Docenti: Dott Gianluigi Bonanomi

Introduzione


“LinkedIn non funziona”: molti professionisti si sono fatti l’idea che questo social network professionale non porti risultati o che sia troppo complicato. In realtà LinkedIn non funziona se lo si usa come fa il 90% degli utenti, chi apre un profilo e poi lo abbandona, non lo cura, non lo sfrutta. LinkedIn, invece, è un ottimo strumento per raggiungere diversi obiettivi personali ed aziendali: trovare o cambiare lavoro, fare networking, fare personal branding, fare advertising o fare social selling.

Il corso, un vero workshop pratico, si divide in due parti: nella prima ci si concentra sulla ottimizzazione del profilo (impostazioni, privacy) e nella seconda, la più importante, si impara a fare un uso strategico del profilo, per farsi trovare e per trovare.

Obiettivi


  • Ottimizzare il profilo
  • Scegliere le keyword (puntando sui problemi che si risolvono)
  • Scegliere il job title
  • Mettere in evidenza le proprie skill (hard e soft)
  • Chiedere le segnalazioni
  • Aggiungere e organizzare i progetti
  • Scegliere il tipo di riepilogo da scrivere e impostarlo
  • Lavorare sui contenuti.

Destinatari


Impiegati e manager di ogni settore aziendale, ma anche liberi professionisti e imprenditori.

Programma


  • Il profilo personale
  • L’ottimizzazione del profilo personale (foto, job title, cover, comunicazioni, impostazioni di privacy ecc.)
  • La ricerca e l’uso strategico delle keyword
  • Trucchi e strategie per far funzionare il profilo, per farsi trovare
  • Workshop di ottimizzazione dei profili dei presenti
  • I contenuti per il profilo LinkedIn: piano editoriale e pubblicazione

Durante il corso viene usato il metodo LinkedIn5C, ideato dal docente, per raggiungere i seguenti obiettivi:

  • individuare le keyword giuste per posizionarsi online;
  • individuare ed evidenziare le proprie skill;
  • acquisire autorevolezza, grazie a casi di studio, fatti concreti, risultati e segnalazioni.

Gestione aula

I partecipanti possono usare il proprio PC portatile (preferibilmente no tablet, né smartphone) per ottimizzare il profilo LinkedIn.

Recensioni


Abbiamo fatto qualche domanda al docente : LinkedIn è più adatto a chi opera in aziende B2B o B2C?

Spesso si dice che LinkedIn risulti ideale per chi opera in un mercato B2B, business to business, mentre gli addetti dei settori B2C devono rivolgersi altrove, per esempio a Facebook. È davvero così? Abbiamo rivolto questa domanda a Gianluigi Bonanomi, formatore sull’uso strategico di LinkedIn e autore del libro “Guida calcistica di LinkedIn”:

Posso fare una premessa, prima di rispondere? Spesso nei miei corsi faccio sempre questa gag: Coca Cola che cos’è, B2B o B2C? Tutti rispondono B2C, qualcuno “entrambi”. Sbagliato: nessuno di noi compra una lattina di Coca Cola ad Atlanta, bensì in bar e supermercati. Al limite, questo lo concedo, è un B2B2C e noi vediamo solo la loro comunicazione B2C, quella che fanno alla GDO o al settore HoReCa non la vediamo.

E questo che cosa c’entra?

Benché non vi siano dubbi sul fatto che LinkedIn sia adatto prevalentemente a una comunicazione B2B (sebbene esistano casi clamorosi di aziende B2C che si muovono benissimo su questo social), quello che emerge dalle ricerche nel campo della comunicazione indica che, attualmente, l’unità primaria della connettività è l’individuo. La persona, non il nucleo familiare, il gruppo di parenti o, appunto, di lavoro.

Quindi?

Chiunque, soprattutto su LinkedIn, si interfaccia con altri individui, in network person-to-person. Mica parlano con aziende, sempre con persone.

Quindi la distinzione B2C-B2C è superata?

Proprio così: quello che conta è la comunicazione, si dice, H2H: da umano a umano. Anche, e soprattutto, su LinkedIn dove, anche se cerchi un’azienda, trovi una persona che la rappresenta. Questo è il motivo per cui un profilo mal gestito o trascurato non fa danni solo al personal branding del dipendente, ma è un boomerang anche per l’azienda.

Puoi fare un esempio?

Senza fare nomi, un’azienda qualche tempo fa mi ha contattato per una consulenza e un corso aziendale per questo motivo: due dipendenti, due commerciali, si stavano sguaiatamente cercando un lavoro grazie a LinkedIn e un cliente non ha gradito. Ha chiamato in ditta, sbottando: “Fermate la commessa che ho appena fatto, prima mi spiegate perché ho tanto l’impressione che i topi stiano abbandonando la nave che affonda…”.

E tu, in questi casi che cosa ci puoi fare?

Beh, il profilo LinkedIn è certamente privato, nessuno può obbligare i dipendenti a metterlo a disposizione dell’azienda. Ma è altrettanto vero che, se citi l’azienda e ne sei dipendente, hai una bella responsabilità. E se mal gestisci il profilo, fai un danno di reputazione non solo a te stesso, ma anche a chi ti paga lo stipendio. Il mio compito è quello di allineare i profili e insegnare anche come usarli strategicamente per portare beneficio a tutti: al singolo e all’azienda.

    Docenti

    Gianluigi Bonanomi,

    è un formatore esperto di comunicazione digitale: in particolare social media, brand journalism, Web writing e content marketing. Ha scritto alcuni saggi e manuali su Internet, PC, smartphone e social (su tutti Facebook e LinkedIn).



Sede:


Il corso si svolge presso Flexworking Via Cerva 20, 20122 Milano


Info utili

Le iscrizioni, salvo esaurimento posti disponibili, chiudono 24 ore prima dell’inizio del corso. Una email di convocazione  e conferma  di avvenuta iscrizione viene inviata a tutti i partecipanti regolarmente registrati. I corsi sono soggetti a conferma da parte dell’organizzazione, che verrà inviata almeno 3 giorni prima della data di svolgimento. Dal momento  che i corsi sono a numero chiuso, non è possibile presentarsi per l’iscrizione la mattina stessa.

Sostituzione, disdetta e annullamento.

È prevista la possibilità di sostituzione del partecipante con altro dipendente della stessa azienda, società o ente. In caso di disdetta pervenuta per iscritto entro 15 giorni prima del corso non sarà effettuata alcuna trattenuta; dopo tale data non è previsto alcun rimborso, ma verrà inviata la documentazione. In caso di annullamento da parte dell’organizzazione la responsabilità sarà limitata al rimborso per i servizi non prestati con il limite della quota versata. Ai sensi dell’Art. 1341 CC approvo espressamente la clausola relativa alla disdetta.

Clausola rimborso.

Se al termine della mattinata del primo giorno (ore 12,30) non è soddisfatto, ha diritto di interrompere il corso, comunicandolo subito al relatore e richiedendo il rimborso della quota versata all’organizzazione, rimborso che sarà eseguito entro le tre settimane successive, con una trattenuta di 40 euro + iva per i costi amministrativi per ciascun iscritto. L’eventuale documentazione consegnata dovrà essere restituita. L’Organizzazione non rimborsa nessuna altra spesa.

La formazione è certificata


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2 Comments
  1. Grazie per la domanda! Trattandosi di un incontro introduttivo è adatto a entrambi gli ambiti di attività.

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